“Il progetto nasce da una domanda: il giardino è solo quello che l’uomo costruisce a suo uso e consumo, recinta, progetta, controlla e cura? O forse potremmo considerare giardini, capovolgendo il significato della parola, anche quelli che imprevedibilmente la natura crea e cura da sé?
Pian piano è cresciuta in me un’idea di giardino, non solo come spazio chiuso, progettato dall’uomo, in funzione del suo godimento, della coltivazione botanica, ma capovolgendone il significato (e la storia) come spazio che la natura crea autonomamente dall’uomo.
Ecco che giardini sono spazi selvatici, indisciplinati, disordinati, caotici
La storia della relazione tra l’uomo e il regno vegetale è molto complessa, in continuo divenire, non ho risposte o soluzioni, posso solo farmi delle domande. Questa storia ci parla del lavoro dell’uomo per un controllo e un addomesticamento delle piante, per la sopravvivenza, per il suo godimento, fino alla presunzione dell’uomo di oggi.
Il mio obiettivo è richiamare l’attenzione su un nuovo rapporto, che mi sembra necessario stabilire con la natura, non solo di dominio e controllo antropocentrica, ma di collaborazione e soprattutto di ascolto.” (Lucia Scuderi).

Lucia Scuderi è un’artista siciliana, che vive e lavora a Catania. Disegna, scrive, dipinge, progetta. Come autrice e\o illustratrice ha pubblicato numerosi libri per bambini con editori italiani e stranieri. Premio Andersen 2013 miglior illustratrice, Honour list Ibby Italia 2021, White ravens – International Youth Library 2023, 2009,1999. Ha ideato immagini per manifesti, cartoline, arredi e design tessile. Da qualche anno i suoi lavori hanno reclamato autonomia come opere, anche senza un testo accanto, e sono state esposte in spazi per l’arte contemporanea.